RIAVVIARE IL SISTEMA. COME ABBIAMO ROTTO INTERNET E PERCHE' TOCCA A NOI RIAGGIUS
di BASSAN VALERIO
€ 16,00
Stato Editoriale
In commercio
Reperibilità
Presente in libreria
Disponibile presso il Fornitore
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
fasto | 12 |
FastBOOK Padova | 9 |
FastBOOK Milano | 8 |
FastBOOK Firenze | 4 |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 54 |
FastBOOK Bologna | 5 |
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
fasto | 12 |
FastBOOK Padova | 9 |
FastBOOK Milano | 8 |
FastBOOK Firenze | 4 |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 54 |
FastBOOK Bologna | 5 |
- Titolo: RIAVVIARE IL SISTEMA. COME ABBIAMO ROTTO INTERNET E PERCHE' TOCCA A NOI RIAGGIUS
- Autore: BASSAN VALERIO
- Editore: CHIARELETTERE
- Settore: ATTUALITA'
- Collana: REVERSE n° 0
- Anno: 2024
- EAN: 9788832966367
- Pagine: 208
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
Classificazione CEE
La promessa originaria di Internet è stata tradita. Nata come uno spazio infinito di libertà creativa e partecipazione democratica, questa tecnologia rivoluzionaria si è trasformata in una grande arena in cui vince chi applica le logiche commerciali più spietate. Ogni azione che oggi compiamo online - come informarci, comunicare, fare amicizia o acquistare qualcosa - rende sempre più ricchi gli oligarchi della rete e finisce per impoverire noi, i suoi abitanti. In questo libro, Valerio Bassan ricostruisce i processi capitalistici che hanno reso Internet un «luogo inabitabile», accompagnandoci in un viaggio ricco di disillusioni e colpi di scena. Nel mettere a nudo le dinamiche e le insidie che si celano dietro i nostri schermi, Bassan indica una possibile via per scardinare questo meccanismo e ricostruire un'Internet più sostenibile e giusta, aiutandoci a capire come mettere in discussione - e ripensare - gli iniqui modelli di business che governano il web. Per farlo sarà necessario ripartire dalle basi, cambiando il modo in cui investiamo collettivamente tempo e attenzione, ma soprattutto maturando la consapevolezza che solo reclamando a gran voce i nostri diritti digitali saremo in grado di riscrivere il futuro della rete. Che Internet vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi?